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torna alle cronache polinesiane

giovedì 4 dicembre 2008
secondo giorno - Papeete.

     Sono arrivato ieri notte all’aeroporto di Papeete con il volo Air Tahiti Nui da Parigi, via Los Angeles. Anche questa notte, prima notte polinesiana, ho sognato di essere in Copanello e di dormire e sognare di viaggiare per la Polinesia. non mi sembra vero… sono arrivato in Polinesia!
Viva la Polinesia!
    Dal primo mattino sono a Papeete, la capitale della Polinesia, nell’isola di Tahiti, ed ora sono seduto su una panchina del porto, osservando le barche ormeggiate.
    Oggi in questa prima giornata polinesiana sbrigherò molte cose. Prima di tutto l’organizzazione degli spostamenti dei ricercatori polinesiani e dei cinque ricercatori malacologi italiani che mi assisteranno nella ricerca: ho comprato i biglietti elettronici sui voli interni di trasferimento da Tahiti fino agli atolli di Fakarava. Questa giornata sarà interamente occupata dagli incontri con tutte le persone che collaborano alla spedizione.
Sarà una giornata molto impegnativa, ancora un po’ di relax su questa panchina, approfittando per scrivere il mio “diario di bordo” con i racconti e le cronache polinesiane di questa spedizione scientifica, e poi mi immergerò (purtroppo non nelle cristalline acque della Polinesia) nel traffico di questa esotica città.
    L’obiettivo sarà sbrigare tutte le pratiche negli Uffici della capitale. Prima di tutto vado nell’ufficio del turismo per presentare la conferenza stampa fatta in Italia prima della partenza. I responsabili dell’Ufficio Stampa mi chiedono subito tutta la rassegna stampa con Foto e le informazioni sulle testate dei giornali (quante copie sono state stampate, i nomi ed indirizzi dei giornalisti, ecc.). Se qualche giornalista o Tv verrà in Polinesia forse riceverà assistenza e rimborsi spese: speriamo ci sia interesse della stampa italiana in modo da organizzare una missione comune anche in occasione del prossimo mio viaggio in Polinesia, prima della fine di questa spedizione scientifica che durerà un anno intero fino al novembre 2009.
    Nel primo pomeriggio vado alla Direzione dell'Ambiente, Ministero dell’Ambiente ad incontrare i Funzionari responsabili del finanziamento di questa missione. Insieme siamo andati dal sindaco di Fakarava che stravolgendo il mio programma ha dato tutta la sua disponibilità concedendo assistenza per la realizzazione della spedizione. Alloggi a Fakarava presso il prestigioso resort con bungalow tipicamente polinesiani Maitai Dream, e disponibilità all’uso delle imbarcazioni della Riserva Biosfera. Avremo a disposizione il motoscafo della Riserva Biosfera per gli spostamenti negli altri atolli, pagando i carburanti che comprerò dalla nave che fa i rifornimenti ogni 15 giorni, tutto da pagare in contanti visto che a Fakarava non ci sono banche e l’unico bancomat funziona solo con le carte visa OPT delle poste polinesiane.. Nella sede della Riserva Biosfera avremo a nostra disposizione una stanza per laboratorio e deposito. Salvo cambiamenti per le condizioni meteo-marine, inizialmente starò alcuni giorni in Fakarava con il ricercatore malacologo polinesiano, poi mi trasferirò in Niau dove arriveranno in aereo i ricercatori malacologi italiani (due prima ed altri tre dopo). In Niau abiteremo presso famiglie non essendoci pensioni. Tutti e sei faremo molte ricerche, poi ci sposteremo con il bonitier privato del delegato sindaco di Aratika, nell’atollo di Aratika dove abiteremo presso famiglie, mentre il 26 andremo in Toau dove abiteremo in una piccola pensione. Poi rientro in Italia dei primi due ricercatori italiani, mentre noi altri quattro andremo in Fakarava prima di capodanno per completare le ricerche. Partenza di tutto il gruppo di ricercatori italiani da Fakarava il 3 gennaio 2009. Questa spedizione scientifica prevede un programma impegnativo, con tante ricerche malacologiche per ogni giorno di permanenza.
    Il tempo vola ed è già sera, orario di ritorno a casa dei miei amici polinesiani che mi ospitano nel loro bungalow nel giardino di casa sulle colline dietro Papeete. A cena ho mangiato tridacne con verdure e ortaggi cotte in pentola a pressione dalla padrona di casa: molto gustose e saporite. Sono stanchissimo e rischio di addormentarmi sulla tastiera del computer, vado a letto.
Libero Gatti