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della "Riserva Biosfera di Fakarava"
Arcipelago Tuamotu - Polinesia Francese - Oceano Pacifico

torna alle cronache polinesiane

mercoledì 10 dicembre 2008
ottavo giorno - Fakarava.

     Questa notte è stato un inferno, perché non trovavo una posizione comoda per dormire. Ieri sera solo dopo le 22.00 mi sono addormentato per svegliarmi diverse volte con bruciore e dolori, alle 4,30 di stamattina la sveglia definitiva. Nella navigazione degli atolli, visto le grandi distanze e la durata dei viaggi che può superare le 4 ore, ho imparato (sulla mia pelle!) che per evitare il sole necessita portarsi camicia con maniche lunghe, pantaloni lunghi, qualcosa da proteggere il collo, cappello a tesa più larga possibile. Sicuramente oggi non mi esporrò al sole.
    Sono le 5,50 del mattino ed il sole risplende, forse vorrebbe bruciacchiare ancora la mia pelle!!! Passerò la giornata nel bungalow a finire di compilare le schede di ricerca di ieri ed anche tentare di sistemare e riordinare tutte le cose che sono venute fuori dai bagagli. Accidenti alle zanzare, una mi ronza sulle orecchie, interrompo e mi spruzzo l'antizanzare che sulla pelle ustionata brucia ancora di più. Questa sera siamo invitati a casa della Polinesiana per cena e poi per fare ricerca notturna sulla barriera con le torce vicino al centro abitato, così avremo la possibilità di verificare quali e quante specie di conchiglie hanno subìto maggiormente predazione antropica da parte dei polinesiani e dei turisti. Ancora restano alcuni giorni di ricerca a Fakarava, ma già penso alla prossima tappa di questa spedizione scientifica, l’atollo di Niau: ho avuto altre informazioni, a volte contrastanti, ma in ogni caso è un atollo poco conosciuto dal punto di vista scientifico, ma è completamente sconosciuto ed isolato da tutto il resto del mondo, dovrebbero esserci, niente po-po di meno che, 2 telefoni uno nella scuola l'altro nell'aeroporto. Insieme con tutti gli altri ricercatori italiani che arriveranno, saremo dei novelli Robinson.
     Sono le 09,00 ed in questa mattinata, mentre penso a tutte le cose da fare prima della partenza per Niau, succede un tipico avvenimento polinesiano… Arriva improvvisamente e senza preavviso la Polinesiana responsabile della Riserva Biosfera a prenderci per andare nel villaggio di Rotoava. In fretta e furia prendo computer un poco di scartoffie e vado a cercare il ricercatore polinesiano che non è nel bungalow, mi sposto alla ricezione mentre la polinesiana va sulla barriera per chiamare il ricercatore, mentre aspetto scrivo questa mail (devo approfittare di ogni minuto libero dal tempo dedicato alla ricerca ed alla sistemazione dei reperti). Il sole è implacabile ma c’è un delizioso venticello, io resto all’ombra. Se ho ben capito da Papeete hanno confermato un ulteriore cambio del nostro programma di viaggio, nonostante le prenotazione effettuate: io andrò in Niau il 15 dove arriveranno in aereo i primi due ricercatori, resta fermo l’arrivo degli altri italiani per il 19… ma io non sono sicuro e telefonerò per avere conferma definitiva.
     Mezz’ora di attesa in questo caldo mattino, poi finalmente partiamo con il fuoristrada avuto in prestito. Approfittiamo per una breve escursione sugli sterrati lungo la barriera corallina che protegge l'Atollo dalle onde dell'Oceano ed arriviamo al Municipio per la riunione nella sala consigliare con aria condizionata. Mi portano un grosso barattolo di vetro pieno di conchiglie purtroppo sono quasi tutte spiaggiate, rovinate e decolorate dal sole. Riusciamo ad identificare 10 specie, ma non riusciamo a stampare i cartellini perché le stampanti disponibili in comune non sono compatibili con il mio computer portatile. Ci dicono che l’esperto di informatica del comune oggi è fuori sede e di conseguenza non sanno dove andare a cercare i cd per configurare la stampante su questo computer. Semplifichiamo le cose copiando a mano i cartellini… ci trasferiamo nella sede della Riserva Biosfera dove ci aspetta un sub professionista che domani si immergerà con il ricercatore polinesiano, prendiamo accordi e solo adesso vengo a sapere che la responsabile della Riserva Biosfera deve prenotare le attrezzature sub per Niau, andiamo al vicino diving, è chiuso… , aspettiamo più di un’ora e finalmente un indigeno ci dice che oggi pomeriggio il diving è chiuso… io non mi arrabbio tanto non cambia nulla… , restiamo ancora in mezzo alla strada in attesa che passi l’autobus, il Truk, del resort Maitai Dream. Altra mezz’ora di attesa… , poi passa un amico della polinesiana che ci carica nel cassone del furgoncino e ci dà un passaggio fino al nostro resort. L’avventura o disavventura finisce alle 15,00. Fa caldo il sole è cocente, non c’è vento, mi rifugio nel bungalow, mangio qualche spicchio di un dolcissimo pomplemus, bevo molta acqua e prendo le medicine per il cuore. In salute il cuore va benissimo anche se in questi giorni sono riuscito a prendere le medicine in ritardo, la pleura non mi dà nessun problema, resta solo la scottatura per il sole di ieri sul motoscafo, le braccia vanno meglio, ma il naso le ginocchia e le caviglie sono doloranti… domani starò meglio!!! Ho smesso di sudare, adesso posso andare a fare una lunga doccia calda, non ci sarebbe bisogno, ma io voglio approfittare adesso perché nel tour degli atolli penso che non ci sia proprio acqua calda. Ho iniziato a fare la doccia calda ma il bruciore sulla pelle arrossata mi ha obbligato ad usare acqua tiepida, sdraiato sul letto con il ventilatore a pale (sembra un piccolo elicottero) sto abbastanza bene e nonostante i piccoli problemi organizzativi sono contento. Il telefono del bungalow squilla, c’è il mio amico di Tahiti in linea, lunga telefonata, tra le tante altre cose mi ha spiegato che i primi due ricercatori italiani prenderanno il volo per Fakarava come previsto in origine giorno 14 ore 16,30 con l’arrivo in Fakarava alle 17,40 circa, io li aspetterò in aeroporto. Il 15 noi tre andremo in Niau con il motoscafo veloce. Salvo altri ultimi cambiamenti gli altri tre ricercatori italiani partiranno il 19 da Papeete alle 7,15 e arriveranno in Niau alle 8,20 circa, io sarò in aeroporto ad aspettarli. Nonostante tutte queste assicurazioni io domani mattina contatterò l’ufficio del turismo dove ho pagato i biglietti per avere definitiva conferma. Adesso si presenta un nuovo problema, qui in Fakarava non è possibile prelevare contanti da carta di credito all’Ufficio Postale e non ci sono Banche! Quindi con la mia carta di credito posso solo pagare il resort Maitai e forse il diving, devo invece procurami contante in franchi pacifici per pagare tutte le spese. Una zanzara mi punge una caviglia, devo interrompere per spruzzarmi di antizanzare. Dopo andrò alla ricezione e tenterò di inviare questa lunghissima e-mail. Solo nella ricezione del resort riesco ad inviare e scaricare e-mail, WiFi funziona ma il collegamento è lentissimo.
     E’ sera e ritorno nel mio bungalow dove inizio a preparare le cose da portare con me per la serata. Una bottiglia di vino francese per la padrona di casa che ci ha invitato a cena. Per la ricerca notturna: retino, guanti, coltellino, spatola, torcia grande e torcia piccola, GPS, ecc. La mia ospite polinesiana arriva in fuoristrada con 45 minuti di ritardo… giusta precisione oraria Polinesiana…, con lei c’è un suo nipotino molto vivace bimbo di 6 anni che saltella sul sedile, si affaccia dal finestrino e lancia nel buio versacci e urla terribili. Il sole è tramontato ma non è buio perché c’è una luna quasi piena. La strada di Fakarava è asfaltata fino a Rotoava poi continua in cemento, ci sono i dossi anzi collinette che obbligano a ridurre la velocità delle auto a non più di 30 Km ora. Le case sono per la maggior parte baracche ed ognuna ha il tetto di lamiera che serve anche per convogliare l’acqua piovana in grandi serbatoi di plastica nera. La strada del villaggio è stata da poco abbellita da una buona illuminazione pubblica così anche il piccolo molo dove attraccano le piccole navi. Si sentono odori di cibi appena cucinati, spezie e olio di cocco. Siamo al centro del Villaggio di Rotoava, vicino al molo c’è: Municipio, Scuola, Poste, sede della Riserva Biosfera ed un altro paio di uffici per me ancora misteriosi. Superiamo il villaggio ed andiamo verso l’aeroporto di Fakarava fino a che svoltiamo a destra in una pista sterrata in mezzo alle palme da cocco, la pista è piena di buche, dopo 200 metri arriviamo in una casa in muratura tutta illuminata con veranda e tettoia per l’auto. All’arrivo i saluti e le presentazione con tutti i familiari. Non ho ben capito i rapporti di parentela tra la Polinesiana, una anziana infermiera, un uomo di circa 50 anni ed una giovane francese con un bimbo di pochi mesi. L’uomo è seduto ad un tavolo e sta finendo di pulire i molluschi estratti dalle conchiglie di Turbo setosus, la preparazione è molto semplice in acqua bollente salata si immergono le conchiglie, solo alcuni minuti di cottura perché se la bollitura è lunga i molluschi diventano duri, estrazione dei molluschi dalle conchiglie con una forchetta, separazione dell’opercolo e della parte molle, si mangia solo il piede con parte del mantello, eventualmente si aggiunge una goccia di limone. Noi li abbiamo mangiati con l’aperitivo preparato con rum, liquore dolce ai frutti esotici, limone e ghiaccio. Sulla tavola arrivano diverse cose e ognuno si serve prendendo quello che vuole. Polpette bollite di farina, latte di cocco, zucchero e cocco grattato, un poco dure e dal gusto esotico. Pesce bonita, una specie di tonnetto tagliato a trance, marinato nella salsa di soia, infarinato e fritto nell’olio di cocco. Riso bollito. Una misteriosa salsa rosa molto saporita e gustosa. Pane francese baguette lungo un metro. Per dessert gelato alla banana ed anche al mango ed infine, dulcis in fundo, dolcetto alle mandorle. Da bere acqua, coca-cola, ed la bottiglia di vino che ho portato io. Mangiando e parlando di tanti argomenti si fanno le 21,30, l’infermiera padrona di casa mi presta una maglietta con le maniche lunghe per non prendere sole, perché probabilmente nei negozi di Rotoava non ci sono camice o altro con le maniche lunghe. Questi comportamenti mi confermano la disponibilità e l’ospitalità dei Polinesiani, qui siamo su un atollo ed ogni cosa necessaria è difficile da reperire, ma i polinesiani se possono aiutano il prossimo e dividono quanto hanno a disposizione. In fuoristrada andiamo verso la passe nord sotto il vecchio faro, sulla barriera armati di torce iniziamo la ricerca delle conchiglie, il ricercatore polinesiano è senza torcia gli presto la mia più piccola, la marea è bassa ma ci sono onde che frangono e riempiono di schiuma la piccola laguna esterna, l’acqua è limpida ma c’è un poco di vento che increspa l’acqua e la visibilità è ridotta. Camminiamo per circa due km, poche conchiglie evidentemente tutte raccolte dalla gente di Rotoava, pochi minuti e si fulmina la lampadina del mio faro, la Polinesiana con la sua torcia mi aiuta, ma io preferisco continuare la ricerca con la luce della luna, un metodo che non conoscevo. Odore di salsedine e di mare, visione in bianco e nero ogni tanto i colori sono ravvivati dal raggio di luce di una torcia. La temperatura è magnifica aria ed acqua dell’oceano circa 28°. Più ci avviciniamo al villaggio più la conchiglie diminuiscono, alle 23,30 ci infiliamo in mezzo alle palme da cocco ed arriviamo alla strada in cemento dove viene il fuoristrada a prenderci, passiamo dalla casa della nostra ospite dove riesco a lavarmi piedi e sandali per eliminare la sabbia. Dopo aver scambiato i saluti rientro al resort Maitai Dream attraversando il villaggio di Rotoava senza anima viva. La stanchezza è tanta, e dopo aver spedito la mail, mi addormento subito.
(FOTO MNLG - FAKARAVA - Libero in escursione)
Libero Gatti