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Arcipelago Tuamotu - Polinesia Francese - Oceano Pacifico

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Giovedì 23 luglio 2009
quinto giorno - Papeete.

     Notte difficile con molte sveglie e dormiveglia ad iniziare dalle 02,30. Cicchirichì di galli, abbaiare di cani, rumore di traffico stradale, grossi aerei in atterraggio e decollo, le piogge di ieri hanno portato umidità e maggior diffusione di rumori. Mi alzo alle 06,00 e in 50 minuti riempio i due borsoni e la valigia con tutte le mie cose perché questa mattina mi cambiano di camera. Il cielo è grigio ed è tutto coperto con nuvole molto alte, apro la finestra e faccio entrare aria pulita ma non fresca come speravo. Scendo per fare la prima colazione e mangio un pezzo di sfilatino lungo due palmi, marmellata, melone affettato e sbucciato, banana, assaggio un pezzo di mapè ma devo lasciarlo perche amaro e cattivo, bevo due bicchieroni di succo di frutta. Prendo la borsa con il computer e vado in centro. Trovo Claude in ufficio, si scusa per la sua assenza di ieri e subito mi prepara una lettera per l’ufficio del turismo per ottenere biglietti aerei a prezzo basso. Telefona in Fakarava e scopre che in tutta l’isola non ci sono stampanti laser, mi suggerisce di comprarne una e di portarla con me per poter stampare i cartellini delle conchiglie, dice anche di andare in una particolare libreria ed acquistare le carte nautiche e di andare in un negozio vicino alla pensione per acquistare un’altra ghiacciaia. Parliamo della possibilità per me di ottenere la residenza invece della carta di soggiorno, mi dice di provare al municipio. Esco dall’ufficio di Claude e prima di tutto vado all’ufficio del turismo a trovare Maui Ciucci, consegno la lettera ed ottengo subito l’autorizzazione ad avere i biglietti a tariffa ridotta, faccio vedere la presentazione Fakarava in francese, piace molto ed anche lui mi chiede di averne copia per mostrarla alla direttrice. Insieme andiamo a parlare con Verly Atae per l’emissione dei biglietti. Prova a riservare, per sabato, un posto in aereo per Fakarava, ma l’aereo è completo, prova per domenica e sul volo del tardo pomeriggio trova un posto per me con ritorno per il 25 settembre eventualmente spostabile avvertendo con almeno tre giorni di anticipo, preparerà il biglietto e domani mi consegnerà copia addebitando il costo sulla mia carta di credito. Vado alla libreria e trovo le 6 carte nautiche che non acquisto perché costano 3.350 CFP ciascuna, in totale circa 200 euro. Cade una fastidiosa pioggerella e sono costretto a camminare sotto i portici, arrivo al municipio e mi dicono di portare una copia dell’ultima bolletta dell’energia elettrica con dichiarazione di Claude Serra che sono suo ospite, dovrei ottenere la residenza che mi permetterà di aprire conti correnti postali e bancari. Sono le 11,40 ed io mi dirigo verso il bar Retrò sotto il Vaima per l’appuntamento con Riccardo Pineri, arrivo in anticipo e devo aspettare, puntuale arriva l’amico ed insieme ci spostiamo al vicino ristorante che funziona a prezzo fisso con un buon buffet self service, mangiamo cose buone e parliamo di tante cose scoprendo che anche se ci occupiamo di argomenti diversi abbiamo molte cose in comune, vuole assolutamente offrire il pranzo. Passo al negozio Toshiba ed acquisto una stampante laser che pago con carta visa al prezzo di circa 140 euro. Piove più di prima e per rientrare alla pensione prendo un taxi anche perché lo scatolone della stampante è troppo ingombrante da portare in spalla, il taxi mi porta alla pensione e si accontenta di 1.000 CFP =8,38 euro. Alla pensione mi assegnano la nuova camera che è al piano terra, è calda un poco afosa ed ha un ventilatore a soffitto rumoroso, poi c’è un forte odore chimico di solvente. Mi rilasso e scrivo appunti al computer per il diario di bordo. Alle 16,10 esco dalla pensione e vado al supermercato per acquistare qualcosa per la cena ed anche al vicino enorme Brico dove non acquisto nulla perché le ghiacciaie sono molto care e l’unico setaccio disponibile è in legno e poi costa più di 20 euro. I prezzi di quasi tutte le cose in Polinesia sono dal doppio a cinque volte i prezzi italiani, poi le cose diventano ancora più costose se ci si allontana da Tahiti andando verso le isole più lontane.
    Chiedo il cambio di camera, impossibile la pensione è al completo, allora faccio togliere l’armadio che puzza terribilmente, spalanco tutto per cambiare aria ed accendo il ventilatore a soffitto al massimo, spengo e richiudo tutto dopo 10 minuti. Una veloce doccia diminuisce la stanchezza, mi sdraio sul letto e mi addormento per pochi minuti. Ceno con pesce crudo alla tahitiana, insalata di patate, gamberetti e maionese, anguria e melone. Mi siedo in poltrona e guardo le repliche di Heiva in TV. Heiva è un periodo di feste e giochi che può durare un paio di settimane in luglio di ogni anno. Mi arriva una botta di sonno e dopo poco mi addormento, vado a letto alle 20,30.
Libero Gatti