Spedizioni Scientifiche Malacologiche
Inventario Malacologico degli Atolli
della "Riserva Biosfera di Fakarava"
Arcipelago Tuamotu - Polinesia Francese - Oceano Pacifico

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Giovanna CASTIGLIONI

    La mia amicizia con Libero Gatti ha inizio una calda giornata dell’estate 1994 quando entrando al Museo per una visita, il mio compagno Sergio ed io, troviamo Libero che si aggira con dei sassi in una scatola e uno sguardo curioso e brillante. Con la cortesia e l’ospitalità che lo contraddistingue, ci fa entrare a visitare le stanze del Museo regalandoci una spiegazione molto accurata di quello che saremmo andati a vedere. Gli spieghiamo la nostra passione per i minerali e l’eterna curiosità che ci porta sempre in giro a scoprire luoghi e persone nuove. Da lì a poco scocca quello che io definirei “colpo di fulmine” verso Libero, la sua famiglia e il luogo speciale dove è sito il Museo. La sera stessa siamo invitati a bere del buon vin santo con dei gustosissimi biscotti insieme a Libero, Giovanni e Miho. Il giorno dopo, all’alba, gli intrepidi Libero, Sergio e Giovanna sono sulla “mitica panda bianca” del Museo alla volta di una località di ricerca di minerali e precisamente gessi nella varietà con la lucentezza della seta chiamata sericolite. La giornata parte bene e finisce ancora meglio: la ricerca ha dato ottimi frutti, i campioni vengono portati al museo a lavati nel cortile e questa avventura sarà la prima di molte altre che non sto a raccontare in questa sede, ma che fa capire bene come questo legame di amicizia sia nato da un sasso e sia tutt’oggi in corso. Siamo e saremo sempre accomunati da una passione comune: rispetto per la natura e l’amicizia e amore per i viaggi, le avventure e le storie da raccontare.
     La mia collaborazione con il Museo Naturalistico Libero Gatti inizia quindi l’estate del 1995 quando Sergio ed io decidiamo di fare le guide museali per alcune settimane estive tutti gli anni per i successivi 10 anni almeno. All’inizio il Museo non aveva biglietto d’ingresso e l’affluenza era notevole e “variegata”, poi con la politica del biglietto d’ingresso i visitatori sono diminuiti, ma la visita guidata è diventata più approfondita per visitatori selezionati e interessati alla realtà naturalistica del luogo.Si potrebbe scrivere un libro sulle visite guidate svolte al Museo e sulle reazioni di alcuni visitatori accompagnati passo passo lungo tutto il percorso del museo e dei terrazzi sulla scogliera. Questa esperienza mi ha arricchito moltissimo vuoi per il contatto con un pubblico sempre diverso, vuoi per l’esperienza accumulata a contatto con Libero, Giovanni e Miho che hanno sempre donato conoscenze in ambiti diversi.
    Nel frattempo mi sono laureata in geologia e invece di seguire la “strada geologica” ho dato retta al cuore che mi spingeva a relazionarmi con le persone regalandomi molte soddisfazioni e scoprendomi giorno dopo giorno pronta al dialogo con persone eterogenee. Così quando nel 2002 lo studio di architettura del mio papà, Achille Castiglioni, ha cessato l’attività a seguito della sua scomparsa ho dovuto decidere che lavoro fare, tenendo sempre una parte di cuore legato alla geologia, alla natura e naturalmente ai viaggi. Sergio compagno, amico e attualmente anche marito è rimasto legato all’università (per saperne di più vai a vedere il suo profilo) e mi tiene costantemente aggiornata e informata su quella passione che mi è rimasta nel cuore.
    Da gennaio 2006 lo studio di architettura di mio padre ha preso nuova vita diventando uno Studio Museo legato alla Triennale di Milano. È aperto al pubblico visitabile e parallelamente svolge un lavoro articolato e intenso di archivio. Il programma previsto è quello di catalogare, ordinare, archiviare, digitalizzare i progetti, i disegni, le foto, i modelli, i film, le conferenze, gli oggetti, i libri, le riviste, insomma tutto un mondo dentro il quale ha lavorato in più di 60 anni di attività. Questo lavoro viene gestito dalle due collaboratrici storiche dello studio che hanno lavorato a stretto contatto con mio padre per più di 20 anni. Io ho il compito di coordinare il lavoro insieme a mia madre e di prendermi cura della figura di mio padre.

    Contemporaneamente lo Studio Museo Achille Castiglioni gestisce le visite guidate al pubblico, sia ai singoli che a gruppi numerosi. Le visite guidate sono condotte da me e da mia mamma Irma per donare ai visitatori storie autentiche su Achille e sul suo modo di progettare. Questa attività sta diventando molto impegnativa e di rilevante importanza perché permette di condividere il modo di pensare, insegnare e lavorare di Achille Castiglioni. Conservare tutto questo patrimonio in chiave moderna significa catalogarlo e digitalizzarlo per renderlo disponibile e fruibile al pubblico più vasto. Questo stesso modo di pensare non è assolutamente lontano dal modo di agire e pensare di Libero Gatti che da anni sviluppa tecniche e programmi di catalogazione malacologica nell’intento di condividere con tutti i ricercatori e gli interessati i suoi studi e progressi.
    La mia speranza è che si faccia la stessa cosa con Libero che ha il vantaggio di essere ancora vivente ed energico per poter coordinare, insieme a Giovanni, direttamente il museo raccontando ai più storie di vita e di lavoro.È inutile dirvi, a questo punto, quanto mi sia servita l’esperienza fatta al Museo Libero Gatti in cui, come una spugna, ho accumulato esperienza senza saperlo ed ora mi ritrovo forte e disinvolta nella vita di tutti i giorni e nelle relazioni con il pubblico e le persone che mi circondano.
    L’amicizia con i Gatti si è fortificata moltissimo in tutti questi anni e appena Libero ci ha proposto di seguirlo in questa missione scientifica in Polinesia non ci siamo tirati indietro. Per la prima volta saremmo stati insieme non a due passi dal museo in cerca di “sassi”, bensì dall’altra parte del mondo a “caccia” di conchiglie: come non cogliere la palla al balzo! Così ho arruolato la mia amica di sempre Silvia con la quale ho spesso condiviso racconti di viaggi ed esperienze di vita, sapendo della sua passione per la Polinesia le ho chiesto di affrontare questa avventura con noi. Non ho aspettato una telefonata successiva per una decisione, ha detto sì immediatamente! Lei si occupa attualmente di pedologia e insegnamento e per maggiori informazioni vai al suo profilo e scoprirai tutto anche su di lei.
    Sergio invece ha arruolato due biologi marini suoi amici italiani che hanno subito dimostrato entusiasmo all’idea di partecipare ad una missione scientifica così speciale e con un coordinatore, Libero Gati, così preparato e pronto a condividere esperienze scientifiche su più fronti..
    In fondo per tutti noi si è trattato SOLO di accettare di partire, in parte a nostre spese e in parte a spese del Museo Libero Gatti e della Bio-riserva, per un viaggio così lontano dal nostro immaginario, a contatto con una natura incontaminata, lontani dal circuito turistico classico, per arricchirci di racconti, avventure e incontri incredibili con persone solari e animali coloratissimi.