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MNLG, 1: 10-01-2008
Libero Gatti
MALACOFAUNA POLINESIA FRANCESE
ARCIPELAGO DELLE MARCHESI
prima parte


ATTENZIONE: PAGINA IN COSTRUZIONE




Riassunto.

Questa prima parte del lavoro contribuisce alla conoscenza malacologica della Polinesia francese. Si presenta la prima parte con i risultati di uno studio su conchiglie raccolte in Polinesia francese, arcipelago delle Marchesi. I risultati sono interessanti: da “turista” e senza attrezzatura sono stati raccolti più di 500 taxa diversi.

Parole chiave. Mollusca, detrito, Polinesia francese, Isole Marchesi, MNLG

Résumé. Cette première partie du travail contribue à la connaissance malacologique de la Polynésie française. Il se présente la première partie avec les résultats d'une étude sur coquilles recueillies en Polynésie française, archipel des Marquises. Les résultats sont intéressants, de "touriste" et sans équipement ils ont été recueillis plus que 500 taxa différents.

Summary. This first part of the job contributes to the malacological knowledge of the French Polinesia. It introduces the first part with the results of a study on picked shells in French Polinesia, archipelago of the Marquises. The results are interesting, like as a "tourist" and without equipment we have been picked more then 500 different taxa.

Key words: Mollusca, French Polinesia, Islands Marquises, MNLG

Introduzione

Negli anni 2002, 2004 e 2005 il MNLG Museo Naturalistico Libero Gatti ha realizzato tre viaggi della durata di circa tre mesi ciascuno. In questi tre viaggi avventurosi per esplorazione e ricognizione conoscitiva delle risorse locali per uno studio di fattibilità sulla futura spedizione scientifica malacologica per lo studio della malacofauna delle isole Marchesi nella Polinesia Francese, nonostante la mancanza delle attrezzature necessarie, da semplice “turista” c’è stata la possibilità di raccogliere conchiglie e campioni di detrito. In questa prima parte del lavoro, per uno studio sistematico in un’area malacologica poco conosciuta, sono prese in esame le conchiglie grandi, medie, piccole ed una minima parte delle microconchiglie.

Area di studio

Arcipelago delle Marchesi in Polinesia francese, in mezzo all’Oceano Pacifico, 8500 km ad est dall’Asia, 6600 km ad est dall’Australia, 6000 km ad ovest dall’america, 4000 km a sud delle Hawaii, 1400 km a nord/est di Tahiti, 500 km a nord/est dagli atolli delle Tuamotu. L’arcipelago e composto da isole alte di origine vulcanica senza barriera corallina, con scogliere esposte alle grandi ondate dell’Oceano Pacifico.

Planisfero da foto Microsoft Corp.


La Polinesia francese e l'arcipelago delle Marchesi ("immagini degradate" tratte da Google Heart)




Il forte idrodinamismo prodotto dalle onde favorisce particolari forme locali in alcune specie di conchiglie che sono espanse ed appiattite.
Isolamento, deboli correnti oceaniche e scarsi trasporti larvali hanno favorito una notevole endemicità. Il clima è mite con temperature di aria ed oceano intorno a 26°. Le isole abitate sono 6 con un totale di circa 8.000 persone, migliaia di cavalli, moltissime capre e pecore semiselvatiche, pochi maiali e moltissimi polli entrambi inselvatichiti.


Isole di Nuku Hiva, Ua Pou, e Ua Huka ("immagini degradate" tratte da Google heart)


Isole di Hiva Oa, Tatuata e Fatuiva ("immagini degradate" tratte da Google heart)

Le due isole più grandi Nuku Hiva e Hiva Oa hanno aeroporti collegati con Tahiti, le due isole Ua Huka e Ua Pou hanno piccoli aeroporti collegati tra loro e con le due isole più grandi da piccoli aerei, l’isola di Tahuata e quella di Fatuiva non hanno aeroporto e sono raggiungibili solo via Oceano. Esiste anche un comodissimo trasporto veloce con elicottero ma è utilizzabile solo per chi può spendere molto denaro. Dal punto di vista malacologico le scogliere, le poche spiagge e le rarissime e piccole barriere coralline sono state interessate per molti anni da una continua e distruttiva raccolta di conchiglie per scopo ornamentale, commerciale ed anche per alimentazione, di conseguenza in prossimità dei centri abitati, ora è possibile trovare pochissime conchiglie grandi, poche medie, molte piccole e moltissime micro.

Materiali e metodi

La raccolta dei campioni è stata fatta principalmente camminando sulle scogliere a bassa marea, che ha circa 1 metro di escursione, ed in minima parte in apnea. Per quanto è stato possibile sono state fatte raccolte nello stesso posto sia di giorno sia di notte con l’aiuto di un potente faro, alcune di queste raccolte sono state ripetute ad uno e/o due anni dopo. Quasi impossibile fare immersioni con autorespiratore per assenza di ricarica bombole. Niente dragaggi perché non c’erano imbarcazioni attrezzate con verricelli, la mancanza in loco di materiali idonei ha impedito la costruzione di una piccola draga manuale. Per non distruggere o impoverire le popolazioni malacologiche si è scelto di fare raccolte principalmente su superfici di 1 metro quadrato, le piccole superfici interessate sono state ripopolate in breve tempo come verificato ad uno e/o due anni dopo.
Le 86 raccolte di conchiglie e detrito, fatte nelle 6 isole abitate, sono state svolte in 102 ore, l’estrazione dei molluschi, i lavaggi e le setacciature in circa 1.000 ore, la selezione e la prima classificazione in 2.000 ore di paziente ed attento lavoro, altre 1.000 ore per ulteriori classificazioni, foto degli esemplari e inserimento dei dati su computer. Le raccolte eseguite su 1 metro quadrato hanno dato in alcuni casi un grande numero di esemplari della stessa specie, specialmente per quanto riguarda le conchiglie piccole e le microconchiglie.




Per la raccolta del detrito è stato usato un retino, sul posto si è fatto un primo lavaggio per eliminare la maggior parte del fango e sabbia fine. Il detrito è stato steso su tavoli esposti al vento all’ombra di alberi, sia per essiccarlo sia per eliminare a vista i grossi frammenti di conchiglie, madrepore, legni e foglie. In laboratorio il detrito è stato lavato, essiccato e setacciato per allontanare le poche polveri risultate dagli scuotimenti del trasporto ed ottenere delle frazioni di detrito calibrato più facilmente selezionabile. Sono state messe a mollo le conchiglie con il mollusco essiccato, ognuna in un contenitore per estrarre e salvare l’opercolo. Lo studio degli opercoli potrebbe diventare una eventuale quarta parte di questo lavoro. Dopo alcuni giorni si è proceduto al lavaggio con potenti schizzi d’acqua, con l’aiuto di aghi e spirali sono stati estratti i molluschi, il procedimento è stato ripetuto diverse volte sino a che le conchiglie sono rimaste pulite e senza cattivi odori. Un lento asciugamento all’ombra ha concluso questa fase del lavoro.


Con l’uso di lenti, microscopio binoculare, dei pochi dati presenti in letteratura sulla malacofauna polinesiana e tantissima pazienza sono stati selezionati più di 500 taxa, il circa è doveroso perché sono stati classificati circa 300 taxa a livello specie, molti al genere, altri alla sola famiglia, una decina sono rimasti anonimi, potrebbero essere delle nuove specie. Restano ancora da esaminare e confrontare più di 400 esemplari che hanno avuto una classificazione provvisoria, e studiare alcune migliaia di microconchiglie che saranno prese in esame nella seconda e terza parte di questo lavoro. Il sistema di classificazione parte dal Voigth per passare poi attraverso il Pacaud et Le Renard, il Millard e infine il Bouchet & Rocroi con aggiustamenti continui attraverso i lavori delle singole famiglie (Lorenz, Houart, Schutt, ecc..).
Tutto il materiale raccolto è stato catalogato in un database, con un programma realizzato in collaborazione con Verde Realtà, del quale mostriamo qui di seguito un esempio di Scheda Raccolta malacologica e uno della parte iniziale della Scheda Esemplari Raccolti.




Sono state registrate 86 Schede Raccolta per un totale complessivo di 316 specie.

Risultati e considerazioni conclusive

I risultati sono sorprendenti. In 3 litri di detrito sono stati selezionati oltre 35.000 esemplari. Gli esemplari riconoscibili superano il 70% del detrito, frammenti di esemplari il 20%, solo il 10% è sabbia composta da frammenti di madreporari. Una veloce analisi statistica sullo stato degli esemplari esaminati nelle stazioni di campionamento ci evidenzia:

Numero specie per isola: Fatuiva 107, Hiva Oa 67, Nuku Hiva 211 (senza le micro di Anaho che saranno studiate nella seconda parte di questo lavoro), Tahuata 110, Ua Huka 102, Ua Pou 143.
Considerazioni, elenchi e diagrammi delle 10 specie più significative per peso, dimensione e frequenza.Le specie sono elencate in ordine alfabetico.
Specie meno pesanti: Alaba goniochila, Berthelinia limax, Cerithiopsis arga, Clavus pusillus, Gibberula pacifica, Haminoea wallisi, Herviera gliriella, Herviera patricia, Lophocochlias minutissimus, Pyrgulina oodes.
Specie più pesanti: Chicoreus ramosus, Conus imperialis, Conus quercinus, Cypraea tigris, Cypraecassis rufa, Mauritia mauritiana, Pinctada margaritifera, Purpura persica, Terebra maculata, Turbo setosus.
Specie più piccole: Berthelinia limax, Clithon chlorostoma, Euchelus clathratus, Euchelus foveolatus, Gibberula pacifica, Heliacus infundibuliformis, Herviera gliriella, Lophocochlias minutissimus, Scissurella coronata, Subulina octona.
Specie più grandi: Chicoreus maurus, Chicoreus ramosus, Cypraea tigris, Cypraecassis rufa, Mauritia mauritiana, Pinctada margaritifera, Purpura persica, Streptopinna saccata, Terebra crenulata, Terebra maculata.
Specie rarissime: Dentalium octagulatum, Epitonium thorssoni, Homalocantha anatomica, Leporicypraea mappa admirabilis, Mitra saltata, Mitromorpha atramentosa, Neritina violacea, Opalia aglaia, Palmadusta contaminata contaminata, Scissurella coronata.
Specie comunissime: Arca ventricosa, Cerithium zebrum, Conus sponsalis, Drupa ricinus, Gibberula pacifica, Hinea fasciata, Nerita plicata, Nodilittorina pyramidalis, Pinctada maculata, Puperita bensoni.
Non è stato possibile per ora fare un’esatta e completa classificazione di tutti gli esemplari, speriamo che questa prima parte del lavoro stimoli l’interesse di specialisti in conchiglie dell’Oceano Pacifico, saranno benvenuti per aiutare alla correzione di questa prima parte del lavoro ed alla stesura degli aggiornamenti. Il lavoro completo sarà dato alle stampe quando si riuscirà a rivedere questa classificazione, determinare le conchiglie in parte ancora anonime, classificare le microconchiglie e magari presentare nuove specie. I risultati ottenuti non possono definirsi conclusivi per la malacofauna dell’arcipelago delle Marchesi, necessita allargare l’indagine con altri campionamenti nelle isole abitate prese in esame ma anche nelle isole disabitate per verificare lo stato delle popolazioni malacologiche senza il distruttivo intervento antropico. I futuri campionamenti saranno fatti in occasione della prossima spedizione scientifica malacologica, che salvo contrattempi dovrebbe iniziare nel mese di ottobre 2008.

Ringraziameneti

L’autore ringrazia:
1° - l’ANMS Associazione Nazionale Musei Scientifici per il patrocinio alla ricerca scientifica sugli endemismi geo/floro/faunistici delle Isole Marchesi nella Polinesia Francese;
2° - l'associazione Verde Realtà nelle persone della prof Gilda Pianciamore, del dott. Claudio Fanelli e di Raffaele Petrone, oltre al sottoscritto, che hanno fatto le foto digitali e classificato la maggior parte delle microconchiglie;
3° - il sig. Leopold proprietario della locale pensione “Te Pua Hinako“ che ha suggerito l’idea della riserva, e pazientemente ha permesso il lavaggio ed asciugamento del detrito e la conservazione in congelatore delle conchiglie;
4° - il dott. Claude Serra della Délégation à l’Environnement che ha dato una preziosa e fattiva collaborazione, consigli e informazioni sulla fauna, flora e ambiente polinesiano;
5° - il collezionista Vincent Wargnier per il suo sito internet “Les coquillages de Polynésie francaise”, http://www.tahitishells.fr.st


Bibliografia

Per le determinazioni sono state utilizzate numerose opere malacologiche ed articoli di riviste specializzate. Per brevità sono riportate solo alcune opere tra le più recenti e significative:
- Kay Cunningham Vaught, 1989, - A classification of the living mollusca -, American Malacologists, Inc, U.S.A.
- Millard, V. 2001. Classification of Mollusca: a classification of world wide Mollusca, vol. 3. 2nd edition. Printed by the author, South Africa. pp. 915-1447.
- Bouchet, P.; Rocroi, J.-P. (Ed.) (2005). Classification and nomenclator of gastropod families. Malacologia: International Journal of Malacology, 47(1-2). ConchBooks: Hackenheim, Germany. ISBN 3-925919-72-4. 397 pp
- A.A.V.V - "Verde Realtà" - Worldwide Malacological Catalog 2007 (www.wwmcat.it)

indirizzo dell'autore:
Libero Gatti
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